Il dipinto, nelle collezioni medicee sin dal XVIII secolo (prima nella raccolta del cardinal Carlo de' Medici, poi in quella del granduca Cosimo III sotto l'attribuzione a Dürer), giunse, dopo alcuni spostamenti, da Palazzo Vecchio agli Uffizi nel 1795 come opera dell'olandese Luca di Leida. La tavola con il Cristo che emerge dal sepolcro, circondato dai tradizionali simboli della Passione, era in Tribuna fno ai primi del Novecenti; trafugata dall'esercito tedesco nell'ultima guerra, è tornata in Galleria nel 1970.