Provenienza: già nella collezione Gaddi, fu acquistato nel 1778 da Pietro Leopoldo.
Derivata da un prototipo del II secolo a.C., la statua, di cui si conserva soltanto il torso, raffigura un centauro con le braccia legate dietro la schiena. Apparteneva a un gruppo composto da un Centauro giovane, libero ed esuberante, e uno anziano cavalcato da un amorino che lo colpiva con la frusta. Metafora dell’invincibile forza di Eros, capace di domare anche i selvaggi Centauri, il Torso, dalla potente muscolatura fu modello per gli artisti del Cinque e Seicento, come testimonia l’adorazione dei pastori di Amico Aspertini conservata agli Uffizi.