Si ignora l'identità dell'uomo ritratto con la lettera in mano sullo sfondo di un arioso paesaggio.
Per le tante commissioni ricevute da parte della ricca comunità italiana -in gran parte mercanti e banchieri toscani- che all'epoca risiedeva a Bruges, potrebbe trattarsi di un membro della colonia fiorentina, forse un Portinari. Giunta presto in Italia, la tavola è ricordata nella collezione Corsini; ceduta a Hitler, fu esposta nel Museo di Linz; tra le opere d'arte recuperate da Rodolfo Siviero, è stata restituita all'Italia nel 1950.