L'opera fu eseguita per la Cappella Munari di San Francesco a Correggio, nel 1638 fu sostituita con una copia del Boulanger e portata nella Galleria Ducale di Modena.
Nel 1649 fu inviata a Firenze in cambio del Sacrifico di Isacco di Andrea del Sarto, ora alla Gemäldegalerie di Dresda e fu in seguito collocata nella Tribuna dove rimase esposta fino a tutto il secolo XVIII. A destra compare Sant’Antonio inginocchiato e in atto di adorazione.